Se esistono scorciatoie verso il benessere o vie brevi per sprazzi di pura felicità, ballare è senz'altro una di quelle.
Che lo si faccia da soli, tra la gente o con un partner, abbandonare il proprio corpo alla musica ha un potere terapeutico incredibile, in quanto consente di dare libero sfogo alla spontaneità e alla istintualità congiuntamente all'attività fisica.
Il ballo è allegria, libertà, accettazione e, al tempo, superamento dei propri limiti, estro, creatività, passione, energia. Permette di raccontare se stessi senza parola, di rivelare pulsioni inconsce e armonizzare i propri sentimenti in loro e tra loro.
Per la liberazione emotiva che comporta, il ballo scopre la nostra più intima personalità e ci rende più autentici e trasparenti. È, oltretutto, adatto a tutti, senza esclusioni: ai più timidi, che trovano così una via semplice di apertura al mondo; ai più irrequieti, i quali allentano col movimento le loro tensioni emotive; agli innamorati, che col corpo imparano a sentire empaticamente; ai giovani, che apprendono i benefici dell’agire in maniera originale e creativa; agli anziani, per il suo apportare incredibile benessere psicofisico.
Proprio in virtù dei miglioramenti che procura, la danza non è solo tra le attività ludiche, riabilitative e aggregative più consigliate, ma è anche alla base di moderne terapie indirizzate specificamente alla terza età.
Nella persona anziana, i principali mutamenti fisiologici sono a scapito delle attività sensoriali e motorie. Tuttavia, pur perdendo rapidità e forza nei movimenti, in assenza di fattori patologici, nulla svantaggia la precisione e accuratezza degli stessi. La danza-terapia mira a risvegliare il corpo dell’anziano stimolandone le potenzialità, il che contribuisce non solo a una rinascita mentale, ma anche a un miglioramento dell’autostima e della coscienza di sé. E questo perché sapere di sé significa entrare in contatto con i propri bisogni, sentirli, accettarli, per poterli poi soddisfare.