Non è possibile stabilire dei valori di pressione ideali, ossia uguali per tutta la popolazione. La pressione infatti può subire delle variazioni in relazione al sesso, all'età, al peso corporeo, all'etnia della persona ma anche all'apparecchio utilizzato, all'ora del giorno, allo stato psicofisico e di salute generale in cui viene misurata. Tenuto conto di queste possibili condizioni di variabilità, in età adulta si ritiene ideale una pressione contenuta fra 115-130 mmHg nei valori massimi (pressione sistolica) e fra 75-85 mmHg nei valori minimi (pressione diastolica). Valori eccedenti queste soglie determineranno quindi una condizione ancora di normalità ma meritevole di attenzione e periodiche misurazioni (valori normali-alti secondo le attuali linee guida). Possiamo parlare invece di ipertensione quando la pressione massima sarà superiore ai 140 mmHg e la minima ai 90 mmHg: valori che consentono di definire una persona è ipertesa. La pressione arteriosa diventa poi a rischio laddove i parametri si elevano ulteriormente.
SINTOMI
Nella maggior parte dei casi l’ipertensione è asintomatica. Questo significa che non dà disturbi specifici e che molti pazienti possono convivere bene e a lungo con la pressione alta senza saperlo. Solo di rado l’ipertensione si manifesta con palpitazioni, vertigini, cefalea, nervosismo, stanchezza, ronzii, fosfeni (lampi di luce) e altri disturbi visivi.
CAUSE
Solo nel 5% dei casi, l’ipertensione è correlata a condizioni cliniche preesistenti come ad esempio particolari patologie renali, disturbi ormonali, le patologie congenite, l’aterosclerosi o l’uso sostanze ad azione ipertensiva (farmaci, alcol, liquirizia). Nel restante 95% dei casi, invece, non vi è una unica causa accertabile. Esistono però delle condizioni o dei fattori di rischio che possono predisporre allo sviluppo di ipertensione: fra questi l'età, il fumo di sigaretta, l'eccesso di peso corporeo, la sedentarietà, l’ipercolesterolemia (livelli elevati di grassi nel sangue), il diabete, lo stress e la familiarità.
TERAPIA
L'ipertensione arteriosa, se diagnosticata precocemente o è di lieve entità, può essere inizialmente trattata senza farmaci e correggendo soltanto alcune abitudini correlate allo stile di vita: quali la dieta, che oltre ad essere sana e bilanciata, deve anche prevedere la riduzione del consumo di sale e caffè; l’abolizione del fumo; la riduzione o l'eliminazione degli alcolici, la pratica di una regolare attività fisica aerobica (passeggiate, nuoto, bici). Laddove necessario o in caso di ipertensione moderata o grave, la correzione delle abitudini alimentari e di stile di vita, deve essere associata anche a una terapia farmacologica. Questa, dietro prescrizione medica, può prevedere il ricorso a diuretici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, calcio-antagonisti, antagonisti del recettore dell’angiotensina, il che possono essere utilizzati da soli o in combinazione, modulando le modalità di trattamento da caso a caso.
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